Voglio raccontarvi un’esperienza surreale che mi è capitata all’inizio di settembre.
Ossia di quella volta che ho quasi rischiato di finire a lavorare per uno di quei posti che fanno servizio vendita porta a porta.
Questa estate ho sperimentato per la prima volta l’esperienza del lavorare.
A differenza del mio lavoro da freelance, che mi permette di stare a casa tutto il tempo che voglio e stare al computer le ore che ritengo necessarie, nei mesi di luglio e agosto sono stata assunta da terze parti per qualcosa di completamente diverso.
Tiro fuori dal cassetto questa rubrica sia perché in generale mi piace, sia perché voglio raccontare qualcosa di me senza sentirmi in imbarazzo. Cosa strana da dire visto che lo sto scrivendo su un pezzo di carta digitale, ma sono fatta così, che posso farci?
La Vent art non è una corrente artistica, bensì un’espressione per indicare quel genere di disegni che rappresentano lo stato emotivo dell’artista, in questo caso emozioni negative dettate dalla tristezza o dalla rabbia.
In realtà non viaggio tantissimo, ma mi andava di scrivere qualcosa di nuovo e diverso, una specie di rubrica sui posti che visito (oppure ho visitato) nella mia vita. Non sarà una rubrica molto vasta, ma spero vi piaccia.
Il primo articolo pubblicato su questo blog risale al giorno 11 Settembre 2020.
Onestamente, non pensavo che sarei riuscita a portare avanti questo sito così a lungo con tutti i dubbi e le incertezze che qualche volta mi affliggono.
Estate! La mia stagione preferita!
Fin da piccola ha avuto tanta importanza per me perché rappresentava la fine della scuola, l’arrivo del mio compleanno, le vacanze e tante altre cose che oggi, anche se continuo a farle; hanno il sapore della nostalgia.