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Le scampagnate della Ponto a… Siena

In realtà non viaggio tantissimo, ma mi andava di scrivere qualcosa di nuovo e diverso, una specie di rubrica sui posti che visito (oppure ho visitato) nella mia vita. Non sarà una rubrica molto vasta, ma spero vi piaccia.

Perciò, prima che la mia memoria da pesce rosso cominci a fare effetto, mi affretto subito a raccontarvi il mio viaggio che ha come protagonista la città di Siena, in Toscana.

 

·       Parte 1: Progetti.

 

Da quando io e il mio ragazzo stiamo insieme, per il nostro anniversario cerchiamo sempre di organizzare qualcosa di speciale per festeggiare la giornata, tempo e disponibilità permettendo. Quest’anno continuavano a proporre un viaggio di pochi giorni, ma con il Covid ancora in giro a rompere le scatole ho insistito di restare almeno in Italia. Tra le varie opzioni che comprendevano Matera, Napoli e via dicendo… un giorno trovo l’ispirazione da un post di uno dei miei follower che mostrava la sua città d’origine: Siena.

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Wikipedia time: Siena. La città è universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio. Nel 1995 il suo centro storico è stato inserito dall'UNESCO nel Patrimonio dell'umanità. Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.

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L’utente aveva caricato delle belle foto della città e considerando che fino adesso dal 2013 (anno in cui mi sono trasferita in Toscana) ad oggi l’unica città turistica che ho visitato è Firenze, mi sono detta che era una bella occasione per esplorare il resto del territorio.

Ho proposto l’idea al mio adorato e dopo un po' di conversazione l’idea è stata accettata.

Prenotato l’albergo, creato un itinerario e assicuratoci che non ci fossero contrattempi, alla fine il viaggio è stato organizzato. Dopo ciò, abbiamo atteso con impazienza il gran giorno della partenza.

 

·       Parte 2: Si parte!

 

Inutile dire che eravamo super eccitati.

Per noi non si trattava solo del viaggio del nostro anniversario, ma anche del primo viaggio da compiere da soli.

Ok, in realtà ne abbiamo già fatto uno insieme da soli… però questo era più speciale, non saprei spiegare il perché. Forse perché abbiamo potuto viaggiare autonomamente con una macchina, anziché prendere un treno oppure un aereo. Infatti, è stato divertente nella sua semplicità. Noi due in macchina, attraversando il territorio toscano che sfila con i suoi boschi verdi… aah! Che piacere!

Comunque, il viaggio procede benissimo e dopo tre ore arriviamo finalmente a Siena.

La città è districata in maniera un po' caotica nell’area urbana (sia interna che esterna) e si rischia un po' di perdersi tra le strade aggrovigliate tra loro. Valentino (il mio amore) avendo studiato a Siena per un anno, già conosceva la difficoltà di questa zona e durante la ricerca dell’albergo aveva ben insistito nel prenderlo fuori dalle mura e difatti la strategia si rivelerà molto utile dopo.

Arriviamo all’albergo.

Più precisamente il Bed and Breakfast, un’antica fattoria in pietra ristrutturata appositamente come accogliente ritrovo per i viaggiatori.

Vi dirò, dalle foto su Booking.com sembrava un po' più chic e più vasto d’area. Però alla fine si è dimostrato un luogo carino e confortevole, con lo staff educato e ben organizzato, e che offre un delizioso panorama della campagna senese. La nostra camera era bella spaziosa, con i classici servizi del minibar, il bagno in camera e la televisione. Qualche pecca c’era… ma nonostante tutto, è stata perfetta per il nostro riposto.

Uno dei punti forti di questo posto è che trovandosi fuori dalla città, è stato molto facile uscirne e tornarci senza essere costretti ad infilarci in stradine troppo complesse, inoltre è stato potersi spostare da una parte all’altra senza correre il rischio di beccare traffico.

 

Dopo che ci siamo sistemati nella nostra bella camera e rilassati un poco, abbiamo approfittato delle ultime ore pomeridiane per visitare subito Siena. Nonostante il tempo umido per un piccolo temporale a cui siamo scampati in tempo, ci siamo trastullati con una passeggiata tra vicoli e quartieri. Ad accoglierci quel giorno c’era l’arcobaleno, il quale ho visto come un buon segno per quella piccola vacanza.

A Siena ci sono un sacco di palazzi e monumenti importanti, ma si è distinta anche per piccoli dettagli come gli stemmi dei quartieri o i lampioni dalla forma bizzarra. Ovunque ci giriamo appare un luogo importante, come Piazza del Campo oppure il Duomo, di tanto in tanto capita di vedere manifesti di mostre e gallerie che stanno avendo corso in quei giorni all’interno di grandi palazzi storici. Mentre si camminava mano nella mano, Valentino mi ha raccontato di quando studiava da quelle parti e della nostalgia che provava a ripercorrere quelle strade. L’ho ascoltato per tutto il tempo, curiosa di sapere di più su questa parte del suo passato.

Tra una chiacchiera e l’altra, l’acquisto di due calamite souvenir e un paio di soste perché i miei piedi mi fanno facilmente male, si è quasi fatta ora di cena e abbiamo deciso di andare subito a mangiare.

 

Potrei fermarmi qui ma aggiungo un’ultima nota: Vi ricordate quando ho detto com’è stranamente strutturata la città? Beh, praticamente per andare al ristorante siamo dovuti uscire dalla città e rientrarci da un’altra parte dopo aver preso la superstrada. Abbiamo rischiato di perderci due volte e i navigatori del cellulare non sono serviti a niente.

 

·       Parte 3: Esplorazione

 

Il giorno dopo, è il nostro anniversario.

La prima cosa che facciamo al nostro risveglio è dirci “buon anniversario” e siamo felici di essere ancora insieme dopo nove anni di alti e bassi. Passeremo la giornata fuori e alla sera si festeggerà con una bella cenetta. Dopo una bella colazione, siamo partiti verso le mete scelte da visitare oltre Siena: Monteriggioni e San Gimignano. Valentino mi ha assicurato che erano posti molto belli da visitare e dopo averli visti, posto dire che ha mantenuto la sua parola.

Un’altra cosa di cui mi ha avvertito e che ci sarebbe stato molto da camminare, soprattutto in salita. E va beh, pazienza.

 

-Monteriggioni.

È letteralmente un paesello in cima ad una montagna.

Per raggiungerlo abbiamo prima dovuto trovare un parcheggio che fosse abbastanza vicino alla cima, perché il posto è piccolo e in alto, troppo per consentire alle macchine di circolare. Nonostante le dimensioni c’erano un sacco di turisti a dimostrare quanto quella fosse una meta importante.

Monteriggioni è davvero un bel posticino, un frammento del passato medievale giunto integro nel nostro tempo, circondato da un’alta cinta muraria e da alberi d’ulivo che estendono a perdita d’occhio tutt’intorno. Dalle case in pietra si intravede l’attività domestica dei suoi abitanti, nelle due piazze i turisti si crogiolano sotto il bel sole settembrino gustando un caffè dai bar oppure per chiacchierare in pace, una sezione delle mura è in fase di restauro e gli operai lavorano sodo affinché questi possano resistere ancora per molti anni. Come punti interessanti ci sono sia la chiesetta locale e un modesto museo di Armature Medievali, considerando che c’è poco da vedere, gli abitanti hanno sfruttato bene i loro pochi tesori.

 

Completato in breve tempo la visita, abbiamo ripreso il nostro viaggio.

 

- San Gimignano

Raggiungere questa località non è stato un problema, tranne che la strada è piena di curve.

Avevo dimenticato di menzionare a Valentino che soffro il mal d’auto: per quanto sia stato bravo a guidare, purtroppo il mio stomaco non è riuscito a sopportare i continui tornanti.

Arrivati in zona città, la prima cosa di cui ho bisogno subito è di un posto in cui rilassarmi e poter mangiare qualcosa (era anche ora di pranzo). Ero talmente sottosopra che non ho dato caso alla città se non dopo che ho recuperato le forze, ma nonostante la presenza di bar e ristoranti vari, il pensiero di mangiare pasta e pizza mi dà la nausea. Capita allora che mi cade l’occhio in una tipica osteria toscana, un po' nascosta e meno in vista rispetto a tutti gli altri locali con le mega insegne e gli interni molto chic. Ci fermiamo a leggere il menù. I piatti appartengono alla cultura toscana e sono molto classici, ma quello che più mi attira è l’antipasto di crostoni vari che propone oltre al solito pomodoro il lardo di colonnata, funghi e altre delizie. Dopo un breve confronto, decidiamo di fermarci.

Come ho già detto l’interno è di modeste dimensioni, c’è un soppalco che fornisce spazio in più per i tavoli e parte dell’area principale è occupata da questo lungo bancone nella cui vetrina sono esposti salumi e frutta varia. Il personale ci accoglie con garbo e professionalità e ci fanno accomodare subito, diamo un’occhiata al menù e scegliamo cosa prendere -dovendo camminare, ordiamo quel che basta per non appesantirci nella camminata. Mentre mangiamo si chiacchiera con la proprietaria e si scherza pure, con un clima così tranquillo e il cibo così buono mi riprendo completamente dal mal d’auto.

Se un giorno torno a Siena, voglio tornare a mangiare in questa Osteria.

 

Con la pancia piena e l’umore buono, adesso potevo godermi San Gimignano.

 

Come per le altre città non mancano le salite e lo stile medievale.

Abbondano invece le Torri (quattordici per l’esattezza) che si innalzano verso il cielo distinguendosi l’una dall’altra. Ci sono poi le botteghe antiche rimodernate a negozi di moda o farmacia, i parapetti da cui ammirare il paesaggio, i monumenti sono in bella vista e tutto quanto è ben pulito. Ci sono più turisti che residenti, dai bar echeggiano continuamente il rumore delle tazzine di caffè e non mancano gli artisti di strada che si esibiscono per pochi spiccioli. L’uniformità dei palazzi in pietra non rende per nulla noioso l’esteticità urbana, anzi; sembra che ogni edificio si distingua l’uno dall’altro come per le persone, che sia per una finestra dalla cornice particolare o da una parete parzialmente ricoperta di edera rampicante.

È proprio un bel posto, non mi dispiacerebbe viverci.

La giornata si conclude qui, tornati al covo ci rilassiamo e scambiammo quattro chiacchiere con le famiglie per raccontare le nostre esperienze. Come da programma, la sera ceniamo fuori.

 

·       Parte 4: di nuovo a Siena e ritorno a casa.

 

La nostra vacanza ha termine, purtroppo. Lascio la stanza con il cuoricino triste perché avrei voluto restare un po' di più in quel posto con il mio amato. Lasciamo l’albergo all’orario stabilito, ma non abbiamo fretta di andare via. Chiudiamo le valigie in macchina e facciamo un’ultima visita a Siena, in particolare per visitare il Duomo, dato che al nostro arrivo l’orario di visita era già scaduto.

Ragazzi, che meraviglia!

Non solo la storia di questa chiesa è pazzesca, ma l’interno è tutto un tesoro!

Non so nemmeno da dove iniziare perché tutto lì dentro è stupendo: i marmi, gli affreschi, il pavimento stesso è da ammirare! Vorrei essere più abile nel poter descrivere la magnificenza di questo luogo sacro che, gremito di turisti, scintilla di luce divina attraverso i grandi finestroni e le opache luci rossastre. Tutti parlano a bassa voce lì dentro, non solo per seguire la regola del rispetto verso un luogo sacro, ma sembra che sia la stessa grandezza della costruzione ad imporre la calma così come lo impone un professore con il suo sguardo severo nei confronti di uno studente. Seguiamo il percorso stabilito cercando di catturare sia con gli occhi che con le foto ogni dettaglio, tra cherubini che sorreggono le fonti battesimali e finte stelle incastonate sul soffitto su un finto cielo, mezzibusti di papi e sovrani osservano con espressione dura chiunque passi accanto a loro mentre santi, madonne e apostoli vegliano in silenzio. Istintivamente si tiene la testa alzata per guardare ciò che ci sovrasta… però non dimentichiamo che anche ai nostri piedi c’è un’opera d’arte che si distingue per le sue figure bianche, nere e rosse talmente grandi che devi girarci intorno per poterne ammirare tutta la forma.

Insomma, per riassume l’esperienza: il Duomo di Siena è stupendo.

 

È così ha ufficialmente termine il nostro soggiorno.

 

Mentre siamo in macchina io e Valentino pensiamo a quanto sia stato bello trascorrere questi due meravigliosi giorni insieme. Non ci parliamo molto durante il viaggio, ma non per stanchezza o noia, al contrario, siamo talmente rilassati e contenti che ci basta godere della presenza l’uno dell’altro. Abbiamo scattato tante foto per avere un ricordo eterno di questa esperienza ed è assai probabile che le sfoglierò più volte per ricordare questa bella esperienza che mi ha unito ancora di più all’uomo che amo.

 

 

 

Nota finale: meno male che mi sono ricordata di scattarle le foto, altrimenti mia madre non me l’avrebbe perdonato.

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