· 

Dimmi che sono carina.

Truccarsi è una pratica antica tanto quanto la vanità.

Donne e uomini (ebbene sì! non era esclusivamente femminile!), man mano che la civiltà si evolva, hanno utilizzato l’arte della cosmetica in modi sempre più diversi. Se all’inizio il suo utilizzo era legato principalmente a scopi religiosi, oggi invece è sfruttato esclusivamente per accentuare la bellezza di una persona (ma và?).

Ogni giorno noi donne siamo martellate dai mass media che ci propinano vari strumenti per rendere le nostre ciglia fluenti come quelle di Bambi oppure ombretti dai colori così accesi da poter far concorrenza ad un semaforo. I prodotti che escono fuori ogni giorno sono sorprendenti, i negozi di cosmetica straripano tra lucidalabbra, creme ringiovanenti e così via dicendo. Considerando quello che promettono di realizzare, mi aspetto che da un momento all’altro possa uscire una tinta per capelli che cambi tonalità semplicemente dicendola.

Per fortuna con l’evoluzione della chimica gli intrugli usati non sono più tossici, altrimenti poveri noi.

 

Nel corso della storia, le culture ci hanno dimostrato che ci si truccava per differenti motivi. Sottolineiamo che i canoni estetici si differenziano da secolo a secolo, seguendo anche le mode del momento.

Da questo punto di vista è molto interessante scrutare la storia e la loro origine, la cosmesi ha potuto aumentare la sua fama grazie soprattutto a molte importanti figure storiche che, come i divi del cinema di oggi; hanno influenzato le masse con le loro abitudini.

Tutto partì dall’Antico Egitto.

Gli egiziani non solo erano più avanti degli altri regni con la matematica, l’astronomia, la medicina e così via dicendo, avevano anche capito come farsi belli con polveri e rudimentali pomate, e lo facevano soprattutto per ingraziarsi gli Dei. La stessa Cleopatra è da considerarsi una delle prime icone di bellezza, pare infatti che facesse quotidiani scrubs e si truccava gli occhi con una particolare polvere scura.

Forse i Greci e i Romani furono ispirati da essa, per cominciare anche loro a considerare l’idea di dedicarsi di più alla bellezza e all’igiene, tanto che avevano addirittura emanato una multa per chiunque  “osasse” andarsene in giro con l’aspetto trasandato. E di questa cultura risalta la figura della leggendaria Poppea, i cui bagni nel latte per rendere la pelle morbida e candida sono arrivati ai giorni nostri.

Niente male come inizio, vero?

Ma questi periodi storici sono niente in confronto a quelli che si avvicinano ai giorni nostri.

Diciamo che ogni cultura aveva il suo modo di conciarsi la faccia, vi rimando a questo interessante articolo che approfondisce l’argomento:

ceceditore.com/la-bellezza-nel-tempo/#:~:text=La%20storia%20del%20trucco%20prende,trucco%20potesse%20proteggere%20dal%20male.

 

Tra moda, musica e libertà, truccarsi è diventato essenziale, oltre che uno status simbol.

Basta darsi un’occhiata intorno per rendersene conto: le star del cinema, le adolescenti che vogliono far bella figura a scuola, i lavoratori…

Certo, avere una bella presenza non è male dopotutto, il problema sorge quando non se ne può più fare a meno: per le donne ormai non più tante giovincelle è un modo per far “sopravvivere” la giovinezza, per altre solo un pretesto per nutrire la propria vanità. Truccarsi diventa quindi una maschera di apparenza e poca sostanza, ed è un peccato in quanto ciò rovina molte persone che tendono ad essere belle anche al naturale, sminuendo inconsapevolmente la loro autostima.

Come ho accennato prima, anche l’uomo ha il suo legame con il trucco (e più o meno gli stessi problemi). Forse meno incisivo rispetto alla donna ma pur sempre importante. L’uomo ha sfruttato il make up sia per scopi di bellezza come nel caso dei dandy vittoriani che si incipriavano fino alla punta delle parrucche, sia per intimorire come nel caso delle pitture di guerra dei guerrieri indiani, quest’ultima pratica è ancora usata soprattutto per gli avvenimenti sportivi come le partite di calcio.

Tra i maschietti poi, l’idea di truccarsi viene etichettata come roba da femmine.

Bè, invece pare proprio che molti uomini stiano usando sempre più prodotti di bellezza, cominciando a eliminare pian piano i vecchi stereotipi. Molte società stanno sviluppando cosmetica adatta anche per il nostro lui, promuovendola grazie a molti testimonial maschili che si sono trovati d’accordo con l’idea. È ancora una strada lunga e chissà dove porterà.

 

Il bello del trucco è che lo si può anche utilizzare per trasformare il volto della persona in qualcosa di completamente diverso.

Qui parliamo del make up dedito più al mascherarsi e agli effetti speciali, ma sono sicura che nessuno se ne lamenterà.

Molti artisti si sono fatti notare proprio perché hanno deciso di andare fuori dalle righe con questa tecnica.

Tra professionisti e principianti, trasformare il proprio aspetto e volto in una tela è un gioco da cui si possono ottenere risultati incredibili. Ci si può trasformare in un animale, o addirittura in un personaggio dei cartoni animati, o persino in una creatura fantastica tempestata di fiori e cristalli… è difficile descrivere a parole un lavoro del genere perché è solo ammirando le foto oppure i tutorial di queste “trasformazioni” che si può percepire la beltà del lavoro.

 

Questo è un mondo in continuo cambiamento con i suoi pregi e difetti.

 

Di certo non mancheranno novità e sorprese in futuro, ma speriamo che questo non condizionerà la nostra valutazione sul concetto di bello e sulla libertà di apparire come vogliamo.

Scrivi commento

Commenti: 0