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La Street Art

Vi sarà capitato in più di un’occasione di notare per strada… o meglio, sui muri dei palazzi, disegni peculiari. Il primo pensiero che rivolgiamo a questi disegni è di disappunto, in quanto i soggetti sono spesso di dubbio gusto – non posso andare nel dettaglio ma avete capito cosa intendo- oppure sono frasi che incitano all’odio, e in più, insozzano i muri.

Ma c’è molto di più oltre scarabocchi di forme “allungate” e parole al vento.

Se da una parte abbiamo atti di vandalismo nei confronti delle strutture urbane, dall’altra la Street Art e il Graffitismo sono e possono essere una meravigliosa forma artistica capace di trasformare anonimi muri bianchi in superbe tele e quindi le città in gallerie d’arte a cielo aperto.

In molti paesi del mondo, tra cui l’Italia; è possibile trovare opere mozzafiato che raccontano storie o celebrano personaggi famosi della cultura locale… non sono nemmeno così difficili da individuare, considerato che spesso decorano le facciate dei muri condominiali.

Certo, l’arte di strada colpisce di più rispetto ad un graffito, in quanto si tratta principalmente di una scritta realizzata in maniera particolare. Ma anche questa tecnica ha un suo fascino ed una sua storia niente affatto noiosa.

 

Quale è la differenza tra graffiti e street art?

Penso sia fondamentale chiarire, come primo concetto, il background alle spalle dei due movimenti artistici: il Graffiti Writing (ma sarebbe meglio dire solo Writing), che in italiano è tradotto in graffitismo, nasce come movimento culturale e manifestazione sociale; la Street Art è un’evoluzione di quel movimento che sta diventando sempre più una merce vendibile e scambiabile.

L’ambiente in cui nascono e si sviluppano queste due figure è diverso: il writer nasce in strada, sviluppa il proprio stile sui muri della città e lo fa di nascosto, per non essere visto poichè ciò che fa è illegale e solitamente fa parte di una determinata crew; lo Street Artist nasce in studio, perfeziona la propria tecnica in ambienti sicuri e successivamente si sposta sui muri, ma alla luce del sole ed in maniera legale.

I writer sono sfuggenti e si nascondono, infatti la cultura del Writing è legata alle tags ed al lettering, mentre la Street Art è sempre più caratterizzata da produzioni artistiche elaborate, soggetti reali o puramente astratti, iconografie e natura.”

[tratto dall’articolo: https://www.disagian.it/street-art-graffiti-la-differenza-tra-i-due-movimenti/]

 

Quindi gli Street artist sono meglio dei Graffitari?

Non sarebbe giusto fare un paragone così grosso, entrambe le correnti hanno il loro perché e hanno contribuito a lanciare dei messaggi.

È vero, questo concetto è più presente nella Street Art. Basta pensare ad alcune opere così famose da essere diventate icone storiche, grazie alla forte impronta che l’artista voleva lasciare come “La Bambina con palloncino” di Banksy, oppure “The Gaza Strip” del nostro connazionale Blu. Queste opere colpiscono perché vogliono smuovere la coscienza delle persone e lo fanno con immagini forti. Ma entrambe le correnti hanno fatto storia e continuano a farla.

 

Nel tempo la Street Art ha subito una trasformazione ed una elaborazione diversa che si allontana dai pennelli e dalla vernice. Molti artisti hanno cominciato a manifestare la propria in modi diversi e su posti diversi come, ad esempio, con i gessetti sui marciapiedi, oppure ricoprire oggetti comuni di stoffe colorate, la natura stessa disposta in modo tale da germogliare in uno specifico modo, oppure delle semplici singole lettere.

Qualunque sia il mezzo, l’obiettivo resta sempre lo stesso: trasmettere qualcosa.

 

A volte solo meraviglia, altre volte per denunciare.

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