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Drogati di Like.

La parola “Like” è un termine che viene usato come avverbio o aggettivo per indicare un contesto di somiglianza, gradimento o voler bene.

Infatti, l’uso comune per cui vediamo e usiamo questo termine è principalmente nei contesti in cui vogliamo dire che c’è qualcosa che ci piace.

Sul Web, in particolare sui blog e i social media; è uno dei tasti principali per indicare il gradimento nei confronti di un testo, un’immagine o di una discussione: può essere rappresentato come una mano con il pollice sollevato, un cuore oppure una freccia puntata verso l’alto. 

È solo un simbolo… ma ha il potere di gratificare le persone con una forza impressionante.

Non negate. C’è stato anche per voi un momento in cui vi siete sentiti estremamente soddisfatti nel riceverne tanti dopo aver pubblicato qualcosa sul Web. 

Come può essere? Beh, è molto semplice.

 

Per quanto sembra sciocco basarsi su qualcosa che esiste virtualmente, quando sei l’autore di un lavoro è la forma di ricompensa più desiderata. 

È vero, si tratta di gente sconosciuta quella che entra in contatto con le nostre opere, ma sono pur sempre degli spettatori che possono diventare nostri fan sempre pronti a sostenerci. Da artista freelance, mi fa piacere vedere che le persone apprezzino i miei lavori anche se non sono una professionista… è una bella soddisfazione che mi fa andare a dormire con un sorriso sulle labbra. 

I “Like”, oltre a darti una bella botta di autostima, sono di aiuto anche per aumentare la propria popolarità in quanto (almeno per come la so io) gli algoritmi rilevano il traffico del soggetto che sta ricevendo attenzione e di conseguenza ampliano la visibilità del creatore ad altri possibili follower con gli stessi gusti. Un pubblico più ampio vuol dire più popolarità, più popolarità vuol dire più visualizzazione e (nel caso fortunato che succeda) occasioni di essere assunti per lavori.

Insomma, è una specie di sistema per ottenere una modesta fama.

 

Ma se non si fa attenzione, quel che nasce come un semplice compiacimento può trasformarsi in un problema. 

 

A molte delle persone non interessa la quantità di attenzione che il proprio contenuto esso riceverà, gli basterà ringraziare chiunque si sia fermato ad osservare o giudicare quanto creato, e magari scambiare due chiacchiere con i più curiosi. Tutt’altra storia questione è per chi, invece; basa il proprio lavoro solo su questo. 

Alcune persone prendono in considerazione i “Like” con troppa serietà, come una sorta di attestato di notorietà o come l’unica cosa che conta davvero. 

Più ne ricevono e più si compiacciono: in poche parole, diventa una vera ossessione. Una dipendenza tale e quale a quella che si può scatenare col troppo bere o il troppo fumare, e come tale, quando viene a mancare, diventano isterici e se la prendono con chiunque, anche con chi sta cercando di aiutarli. 

In quel caso le strade che si possono imboccare sono due: ho quella della disintossicazione – e rendersi conto di star sbagliando- oppure quella della ostinazione – che consiste nel continuare a stare male, ovviamente. 

La ricerca della notorietà è un problema che purtroppo colpisce molta gente.

Spesso però non si tratta di vanità, ma di una disperata ricerca del sapere se si è ancora bravi in quel che si sta facendo. L’incertezza, l’incapacità di migliorare, l’invidia di chi è più bravo… sono tante le incognite che possono condurci verso la strada dell’inferno. 

È importante quindi realizzare di avere un problema e risolverlo prima che questo peggiori, affinché i Like continuino ad essere una espressione genuina di gradimento.

 

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