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Remake e Reboot: è sempre una buona idea?

Giorni fa chiacchieravo allegramente del più e del meno con il mio ragazzo quando, ad un certo punto, abbiamo affrontato la questione dei remake e dei reboot, chiedendoci a vicenda di cosa ne pensassimo. Personalmente, credo che ricreare un’opera da capo è sia un progetto ardito che pericoloso.

Potrei definirlo come un campo minato: se metti un piede in fallo, il risultato può essere esplosivo.

 

Per chi non conoscesse la differenza tra le due parole:

·         Remake: è il rifacimento di un'opera, in genere fiction di tipo audiovisivo, già esistente. Il termine si applica in particolare ai film, ma può essere utilizzato anche per serie televisive o videogiochi.

·         Reboot: nel contesto della fiction indica l'abbandono della continuity in una serie per ricreare dall'inizio i personaggi e la sequenza della storia, con la totale o parziale riscrittura degli eventi avvenuti nella saga originaria.

 

Ammetto che rivedere un’opera in un contesto nuovo stuzzica molto la mia curiosità, a volte darle una rinfrescata non è tanto male. Ma sto sempre attenta a “come” questa è rivisitata perché anche io, da nostalgica; mi ritrovo a non accettare determinati cambiamenti, tipo il design dei personaggi o la sceneggiatura.

Chi bazzica sui blog gli sarà capitato molto spesso di trovare schiere di discussioni (a volte molto accese) su un qualcosa che è stato appena rivisitato.

 

Cosa determina davvero il successo di un remake/reboot?

Classica domandona da un milione di dollari. Secondo me, è una questione di nostalgia e di equilibrata innovazione.

 

A volte le recensioni negative del pubblico possono essere comprensibili perché quel rifacimento ha stravolto troppo ciò che era il fulcro del successo dell’originale: non si riconoscono gli eroi amati, la storia è strana, manca quell’enfasi che avevi amato.

Altre volte invece è il pubblico stesso ad aver torto, soprattutto quando mette di mezzo ragioni astruse. Non mi riferisco ai gusti personali, bensì a motivazioni di odio senza senso.

Mi viene subito in mente come esempio “She-Ra e le Principesse Guerriere” del 2018.

Non avendo mai visto il cartone di She-Ra, non capivo tutto l’astio ed ho cercato di scoprirne il perché. Tra i topic caldi della discussione, a molta gente non piaceva il nuovo design dei personaggi, soprattutto quello dell’eroina.

Ho pensato: “Ok, magati i nostalgici si aspettavano uno stile più maturo. Ci può stare.”

Dopo un paio di commenti, il vero motivo era legato al fatto che le principesse non fossero sexy come le loro controparti del 1985.

Ho trovato la cosa molto ridicola.

Facendo una veloce ricerca, ho trovato una galleria di immagini che metteva a confronto il cast vecchio e nuovo di She-Ra e caspita! Tanto di cappello ai concept artist! Ricreare così tanti personaggi, dando ad ognuno una propria caratteristica e senza farli sembrare l’uno la copia dell’altro non è così facile! Quindi perché accanirsi così barbaramente?

Ok, qui parlo da estranea al fandom e faccio passare la gente per cattiva, e si, sicuramente il cartone animato ha tante falle… però trovo ingiusto mettere in discussione un elemento che in questo caso funziona bene.

 

Ci sono molti remake e reboot che, a mio parere; hanno funzionato alla grande.

Dovessi elencarli qui di seguito, molte persone mi contatterebbero per dirmi di non essere d’accordo e lo capisco, mi va bene così. Sono disposta ad affrontare l’argomento per colmare le lacune che magari non vedo.

 

… e poi ci sono le opere che falliscono miseramente nel rifacimento e in cui tutti quanti si trovano d’accordo.

Altro che ritorno alla ribalta, qui si parla proprio di un fiasco completo che nessuno è disposto a persona o digerire. Quante volte siamo andati al cinema attirati dal rifacimento di un’opera, per poi uscirne delusi. Oppure i videogiochi? Recentemente sono usciti remake di tantissimi titoli importanti (come Resident Evil: Nemesis) che si sono rivelati incredibili ciofeche.

Dove hanno fallito? In tutto, potremmo dire: la scelta del cast, lo stravolgimento della trama, mancanza dei momenti clou, un eccesso di elementi psicologici non richiesti…

Insomma, è duro vedere qualcosa che amavi essere quasi ridicolizzato.

Tanto per fare un esempio, andate a cercarvi qualche discussione sull’imminente uscita della serie live-action delle Winx.

 

Questo mondo di rifacimenti ha i suoi alti e bassi… più bassi soprattutto.

Se poi mettiamo in conto che ciò avviene per una questione di soldi, intristisce ulteriormente questa già conosciuta consapevolezza.

 

Che fare dunque? Bè, sperare solo di che qualche sceneggiatore ancora in erba si stia preparando a ridare il giusto meritato lustro ad un’opera nostalgica.

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