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L’arte di… essere donna

 

“Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo.”

(William Shakespeare)

 

“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.”

(Rita Levi-Montalcini)

 

“Ah! La forza delle donne deriva da qualcosa che la psicologia non può spiegare. Gli uomini possono essere analizzati, le donne… solo adorate.”

(Oscar Wilde)

 

Questi sono solo alcuni degli aforismi che si son detti sul conto delle donne.

Frasi meravigliose di elogio sulla loro bellezza, la loro intelligenza, le loro virtù.

Eppure essere donna non è mai stato un lavoro facile, e nonostante le cose belle che si dicono e si son dette, sono ancora trattate con sufficienza in questo mondo che grida alla parità dei sessi.

Luoghi comuni e stereotipi sulla donna si perdono nella storia, a volte ci si ride sopra e a volte fanno rabbia, dipende con quale intenzione si dice.

E poi c’è il ripudio, l’odio, lo scherno… per qualche motivo esistono individui che detestano le donne ad un livello così alto che non saprei nemmeno con cosa paragonarlo. Perché si sa che l’odio non ha limiti.

Prima che qualcuno mi accusi di essere femminista: Si, questo accade anche agli uomini e ciò che succede a loro non vale meno di quello che deve sopportare una donna. Purtroppo però, è sempre stata la donna a subire le frecciatine della cattiveria sociale.

Da persona normale, posso dire di aver avuto la fortuna di vivere fino adesso una vita ordinaria, con i suoi alti e bassi.

Da donna, però, un paio di “situazioni” spiacevoli le ho vissute anche io tra cui una palpata sul culo da ragazzina e un pervertito che si è masturbato accanto a me mentre ero in treno. Eventi da vomito, ma che ho eliminato ed impedito di pesare sulla mia esistenza.

Considero questi pochi spiacevoli incidenti banali in confronto a quello che è accaduto ad altre ragazze… cose proprio da denuncia, che non riesci a credere alle tue orecchie.

Eh sì, perché ci sono viscidoni che pensano di avere il diritto di metterti le mani addosso perché incapaci di controllare i propri impulsi sessuali. Perché è questo che siamo per alcuni: il desiderio, l’oggetto della lussuria, un paio di gambe aperte che la vuole anche quando dice di no.

È colpa di come ci vestiamo.

È colpa di come ci muoviamo.

È colpa del nostro essere belle.

È colpa nostra se succede, a prescindere di quale sia la ragione.

Certo, perché una persona chiede volontariamente di essere presa, percossa e usata come giocattolo sessuale.

E se non siamo nemmeno quello, allora siamo buone solo a fare da punching ball, inutili pezzi di carne che non sanno far nulla e che da morte son più utili che da vive.

Uccidere appare la soluzione più facile per questi individui… ma come si può arrivare a commettere un peccato così grave? Quanto devi essere marcio per arrivare a questo punto?

Non ho un’idea di quanto sangue di donne innocenti lastrichi le strade del nostro paese o del mondo interno, ma di certo quanto basta per formare una marea il cui livello è ancora ben lontano dall’abbassarsi.

 

Eppure la figura della donna è sempre stata fonte di meraviglia di ammirazione, così almeno la storia insegna: dalla preistoria e nelle culture antiche era dea della fertilità, il sacro scrigno che da origine alla vita; nel Rinascimento e nei secoli artistici musa dell’arte tanto vicina alla sfera divina da inspirare artisti e poeti; e perché non menzionare la stessa Vergine Maria tanto celebrata e rispettata nella religione?

Queste son prove che la donna era tanto amata a prescindere del suo aspetto e del suo ruolo.

E se dobbiamo parlare di donne più terrene, allora lasciami tirar fuori la lunga lista di donne che hanno contribuito a cambiare il mondo con la loro forza e intelligenza: Rita Levi Montalcini, le sorelle Brontè, Marie Curie… esse sono solo alcune delle figure in rosa che fanno parte dell’Olimpo delle donne.

Perciò la donna è angelo e diavolo, serva e regina, santa e peccatrice, tutto e niente.

Non si arriva mai ad un accordo e questo rompe un bel po’ le palle.

Per quanto mi riguarda, la donna è donna. Punto.

Casalinga, insegnante, celebrità, scienziata… non mi importa di quale ruolo si copri, è un essere umano.

 

Cosa vuol dire essere donna?

Per me è essere sé stesse.

Io ho sempre pensato a me stessa come… me. Ho un paio di tette e ogni mese mi devo sorbire le mestruazioni, va bene. Fanno parte di me e me le tengo. In fondo son cose che ho sempre considerato naturali, come è naturale avere i capelli o saper camminare.

Perché è così che funziona, no?

Nessuno mi hai mai fatto pesare o migliorare il mio essere una femmina e son poche, quasi zero le volte in cui mi sono preoccupata di come sarei dovuta rappresentarmi con il mio sesso.

Dovrebbe essere così per tutti, ci risparmieremmo un sacco di pippe mentali, e gli stereotipi e le violenze.

Solo allora potremmo definire questa vita normale.

 

Per tutte le violenze consumate su di Lei,

per tutte le umiliazioni che ha subito,

per il suo corpo che avete sfruttato,

per la sua intelligenza che avete calpestato,

per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,

per la libertà che le avete negato,

per la bocca che le avete tappato,

per le ali che le avete tagliato,

per tutto questo:

in piedi, Signori, davanti ad una Donna.

 

(William Shakespeare)

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