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L' Arte dell'.... orrore

Sangue! Budella! Cthulhu! Cose macabre! Squartamenti!

No, non è un altro articolo su Halloween, solo un esempio di elementi inquietanti che piacciono a molte persone quando di parla di “Horror”.

 

Da persona fifona quale sono, non capisco come certe cose risultino interessanti agli altri esseri umani. Io sto male anche solo a leggere la trama di un film dell’orrore! Mi scombussola troppo la pancia e ci perdo anche il sonno. Una volta ho persino provato a leggere un romanzo di H.P. Lovecraft… per chiudere dopo solo cinque pagine.

Non so che tipo di individuo devi essere per essere attratto da questa roba, però non posso negare che da questo soggetto siano state create opere tanto famose quanto “affascinanti”. Letteratura, cinema, fumetti… le espressioni artistiche non mancano e ancora oggi l’orrore si manifesta in tutte le sue raccapriccianti sfumature.

 

Il macabro ha origine più antiche di quanto si possa immaginare: greci e romani avevano a disposizione quelli che potremmo definire i primi racconti di fantasmi, ma i loro testi erano più incentrati sul temere la morte in quanto legati ad un aspetto religioso.

E nell’Europa medievale cominciano a diffondersi le prime storie legate a mostri: in Francia si diffondono i romanzi legati alla mitologica figura del Lupo Mannaro, in Germania invece fa la sua comparsa il conte Dracula e di conseguenza la figura del Vampiro succhia sangue, insieme a demoni, streghe e satanassi.

Dobbiamo sottolineare però che tali figure sono, in realtà, basate su figure di persone reali.

Persone che probabilmente soffrivano di una condizione fisica o mentale particolare ( per esempio, il lupo mannaro poteva essere una persona affetta da ipertricosi, ossia la crescita eccessiva del pelo corporeo ); oppure da tiranni dell’epoca la cui fama fu esagerata proprio per la loro crudeltà ( come l’ormai noto Principe Wlad III, oggi conosciuto come Conte Dracula).

Dal 18 secolo in poi, le cose cominciano a farsi interessanti.

Grazie al periodo Gotico ed alla sua influenza, importanti autori cominciano a farsi notare grazie alle loro opere ancora oggi ricordate: I Fratelli Grimm con "Hänsel e Gretel", Mary Shelley e “Frankenstein”, Washington Irving con "The Legend of Sleepy Hollow", oppure Robert Louis Stevenson con “Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde”.

La lista è lunghissima, questi sono solo alcuni dei nomi di quelli che potremmo definire i pionieri del genere horror romanzato.

Ma se fino adesso abbiamo parlato di mostri e affini, ad un certo punto (soprattutto in tempi più recenti) autori e lettori hanno trovato interesse in un altro tipo di creatura capace di fargli passare notti insonni: l’uomo stesso.

Nel nostro secolo sono i serial killer a diventare i nuovi rappresentati dell’orrore… E purtroppo non si tratta nemmeno di invenzioni.

Basti pensare a nomi come Jack lo Squartatore e Ed Gain, per capire che a volte anche gli incubi possono divenire realtà.

 

Fino adesso abbiamo parlato solo dell’ambito della Letteratura, ma come abbiamo detto all’inizio l’horror viene rappresentato in altri modi.

 

Cinema.

Ne abbiamo di pellicole che ci fanno diventare i capelli bianchi, ognuno con la propria tecnica di spavento. I gusti cambiano e non è facile riuscire a soddisfare la sete di chi adora provare paura. Oggi abbiamo un gran numero di film con cui sollazzarci e raggiungono tutti i tipi di cose inquietanti o spaventose si vogliano trovare.

Ma una volta?

I primi cortometraggi muti, verso li ultimi anni dell’Ottocento, presentano qualcosa di completamente nuovo: l’orrore appunto.

Le manoir du diable è il primo film horror della storia.

Ma non pensiate che i film di una volta fossero come quelli di oggi, per niente. Avevano quasi un che di fiabesco, più indirizzati a narrare il tormento dell’essere mostruoso e del suo essere incompreso nella società, come ad esempio “Il Gobbo di Notre Dame” o il “Fantasma dell’Opera”. Poi, così come nella letteratura, di anno in anno si sono susseguiti e accostanti differenti generi: horror fantascientifico, quello psicologico, quello religioso, quello splatter…. E così via.

È di dovere sottolineare che però non tutti i mostri dell’orrore sono sempre usati per spaventare, nel cinema.

Qualche genio è riuscito a trasformare le creature delle tenebre in soggetti divertenti capaci di strappare un sacco di risate, come ad esempio “Ghostusters – Gli Acchiappafantasmi”, o li rendono incantevoli e malinconici come in “The nightmare before christmas”. Film cult che non avrebbero mai visto la luce, se non fosse stato per questi macabri soggetti.

 

E nell’arte?

Bè, credo che il genere horror sia sempre stato presente nell’arte.

Quando combino i due elementi insieme, mi vengono subito in mente gli affreschi e i dipinti antichi commissionati dalla chiesa con Satana, l’inferno e combriccola varia… gesù, certa roba è pesante. E sono convinta che alcuni si facessero di roba strana, per essere riusciti a tirar fuori cose così impressionanti e senza senso.

Giusto per citarne uno, andate a cercarvi le opere di Hieronymus Bosch, soprattutto il “Giardino delle Delizie”, e capirete cosa intendo. C’è davvero così tanto da poter usare come esempio che non saprei nemmeno chi segnalare, anche perché molte opere vengono da artisti che sono ricordati più per dipinti più allegri (o altrettanto strani) come Caravaggio o Salvador Dalì.

 

Vi segnalo questa interessante lista sui dipinti considerati più paurosi dell’arte: https://www.caffeinamagazine.it/il-quadro/4231-l-horror-prima-dell-horror-dieci-quadri-da-paura/

 

In questo caso però l’orrore nell’arte, religione a parte; verrà sempre più spesso intesa con soggetti a che fare con la realtà.

Proprio come nella letteratura, anche l’arte trae ispirazione dagli atti dell’uomo: guerra, pestilenze, morte. Purtroppo in questo campo troviamo spesso opere in cui è il male della vita a trionfare, la nuda e cruda realtà di un mondo che non ha bisogno di leggende per instillare paura.

 

 

Scusate, ma adesso vado a guardarmi qualcosa di più leggero per i miei gusti.

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