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Un pezzo di storia di internet: gli AMV

L’ispirazione per il seguente articolo è venuta dopo aver letto la notizia del decesso di James Kaposztas, un nome che per molti non significa nulla ma che, in un certo senso, è importante in quanto egli è autore del primo prototipo di una categoria di video oggi conosciuti come AMV.

Prima questa notizia non avevo dato importanza a questa categoria di video, seppur essi abbiano rappresentato ore e ore di passatempo musicale della mia adolescenza agli albori della nascita di Youtube, in un’epoca in cui essere uno “youtuber” non era ancora un lavoro e si creavano video più per la ricerca del divertimento che della notorietà o della monetizzazione.

C’è molto di cui parlare sull’argomento, quindi cercherò di essere il più possibile chiara e sintetica.

 

Partiamo dal principio: cosa è un AMV?

AMV sta per “Anime Music Video”.

Sono filmati di breve durata costituiti da una musica montata su immagini e video tratti principalmente da anime (ma oggi anche da videogiochi, film e serie televisive). Attraverso il video editing l'autore del filmato combina il video con un brano musicale di sua scelta, al fine di creare un vero e proprio videoclip. Tuttavia, trattandosi di opere che manipolano altre opere audio e video originali coperte dal diritto d'autore, se non debitamente autorizzati gli AMV sono illeciti.

Non c’è limite alle ragioni per cui si creano questi video, è semplice pura libertà di comporre a piacere qualcosa che può essere una rappresentazione visiva di un testo, un tributo ad una serie che ci piace e così via dicendo.

Chiunque può creare un AMV, basta avere un computer e una buona dose di pazienza. Ma gli editor più capaci, che non si limitano solo ad incollare insieme delle immagini, riescono anche ad inserire animazioni e/o effetti speciali che possono creare, per esempio, l’illusione di far muovere i personaggi su sfondi diversi dagli originali. Con una buona dose di conoscenza di programmazione, si possono ottenere risultati a volte a dir poco strabilianti.

 

Ma chi è la persona dietro a questa inusuale, per così dire, invenzione?

 

James Kaposztas, creatore della categoria, ha creato il suo primo AMV collegando insieme due videoregistratori per sincronizzare le scene dell'anime di fantascienza Space Battleship Yamato con la canzone dei Beatles "All You Need Is Love" nel 1982, quando aveva 21 anni. Oggi per il montaggio di un video si possono usufruire di centinaia di programmi di editing, mentre James all’epoca poteva contare solo su pochi e scarsi mezzi.

Attualmente, il video è ancora disponibile su Youtube, seppur l’audio della canzone è assente.

La scomparsa di Kaposztas è stata confermata in un tweet dall'editore e co-fondatore di Anime.com Inc., Michael Pinto. Nella vita, Kaposztas è stato membro dello staff di Otakon, una delle più grandi convention di anime e videogiochi del mondo, per 22 anni, secondo il suo profilo LinkedIn.

Kaposztas ha dichiarato al The Japan Times di aver visto la creazione di AMV come un modo per condividere il suo hobby e fare pratica con l’editing, poiché all’epoca era un esperto di comunicazione. Sebbene non molti fan farebbero lo sforzo di utilizzare i videoregistratori per creare video musicali anime negli anni’80 e’90, la situazione è cambiata nei primi anni 2000 sia con l’aumento della popolarità della cultura popolare giapponese negli Stati Uniti sia con il passaggio agli AMV creati digitalmente. Le proiezioni e i concorsi AMV sono ora un punto fermo delle convention di anime negli Stati Uniti.

 

 

Penso che sia doveroso, da parte di tutti noi, dare un rispettoso saluto a quest’uomo che ha inconsapevolmente dato il natale ad un modo alternativo di montaggio dei video. È sempre impegnativo, certo, e non importa che non ci si possa lucrare, anche perché non è quello l’obiettivo ultimo di questo genere di video… bensì il divertimento dietro l’idea che abbina immagini e canzoni, cercando di comporre fisicamente ciò che immaginiamo nella nostra mentre. 

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