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L'arte del... Carnevale

Il Carnevale è una festa che mi è sempre piaciuta e che mi manca potervi partecipare come quando ero piccola. Adoravo mascherarmi e lanciare codiandoli a destra e a manca, interagire con gli altri bambini e mangiare chiacchiere (o cenci, o bugie come li chiamano da altre parti) a non finire.

Ogni anno aspettavo di celebrarla e di godermi lo spettacolo di carri e maschere, purtroppo però crescendo e dedicandomi ad altre cose, ha cominciato a sfuggirmi sempre di più, fino a quando non l’ho quasi completamente persa di vista, tanto da realizzare il suo annuale passaggio solo alla fine.

 

Da dove deriva il carnevale?

Secondo la più accreditata interpretazione la parola 'carnevale' deriverebbe dal latino carnem levare ("eliminare la carne"), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì Grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.

I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le dionisiache greche (le antesterie) o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato.

L'inizio del periodo carnevalesco è tradizionalmente fissato il giorno successivo alla domenica del Battesimo del Signore.

Finisce il martedì precedente il Mercoledì delle Ceneri che segna l'inizio della quaresima. Il momento culminante si ha dal Giovedì Grasso fino al martedì, ultimo giorno di carnevale. Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. In realtà la Pasqua cattolica può cadere dal 22 marzo al 25 aprile (calcolo della Pasqua) e intercorrono 46 giorni tra il Mercoledì delle Ceneri e Pasqua. Ne deriva che in anni non bisestili Martedì Grasso cade dal 3 febbraio al 9 marzo. Per questo motivo i principali eventi si concentrano in genere tra i mesi di febbraio e marzo.

 

Si celebra nei Paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico, cioè l’Europa e l’America.

 

In molti dei paesi di questi continenti Carnevale si festeggia negli stessi giorni, ma per altri il Carnevale lo è solo di nome e non ha niente a che vedere con la tradizione religiosa, oppure semplicemente viene celebrate in periodi dell’anno diversi.

Per esempio, nel Regno Unito il Carnevale di Notting Hill, a Londra, non si celebra nel periodo di Carnevale, ma in agosto e dunque la sua relazione con il carnevale è solo nel nome, dovuto al fatto che la sfilata è guidata dai membri della comunità delle Indie occidentali londinesi, di tradizione cattolica.

L’elemento comune però resta: ossia il mascherarsi.

Fin dai suoi albori la tradizione del travestirsi è sempre stata presente, ma il concetto dietro di esso è cambiato: se all’inizio era per celebrare la rinascita a nuova vita, adesso rappresenta principalmente il gioco e lo scherzo. Almeno una volta all’anno si indossano le vesti di personaggi diversi da ciò che siamo nella realtà, immedesimandoci in essi. Un po' come ad Halloween, ma senza scacciare spiritelli.

A differenza di questo però, non ci sono regole su cosa poter indossare: possiamo avere sia costumi di personaggi famosi, sia di animali, sia di oggetti di uso quotidiano. Non c’è limite alla fantasia del vestiario e ciò favorisce a rendere le giornate ancora più scherzose. Se invece si vuole tenere un tono più elegante, abiti vaporosi e maschere bianche di porcellana sono a disposizione di coloro che non amano la stravaganza, assai facili da trovare durante le celebrazioni a Venezia.

Oltre ai costumi, ai coriandoli e ai dolci, quello che non deve assolutamente mancare a Carnevale sono le parate dei carri.

Un carro allegorico è un carro ad uno o due piani nei quali è possibile distinguere la figura allegorica di un personaggio. Durante i cortei vengono fatti sfilare carri allegorici sovrastati da figure costruite in cartapesta, che in genere rappresentano in maniera ironica alcuni eventi di attualità o temi di vario tipo. I più famosi che vengono subito in mente da citare sono il Carnevale di Viareggio, in Italia, e il Carnevale di Rio, in Brasile.

 

Gli anni passano, ma la gioia del Carnevale sembra non scemare mai.

Così come lo celebravano i nostri antenati per lasciarsi andare a qualche giorno di caos e follia, noi seguiamo lo stesso principio e continueremo a farlo in futuro. Del resto, è impossibile resistere alla tentazione di correre per le strade mascherati in modo buffo?

 

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