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Arriva il compleanno (ovvero, un altro anno più vecchi)

È curioso come cambia l’interesse per il compleanno mentre cresciamo.

Da piccoli la attendiamo quanto il Natale, non vedendo l’ora di essere circondati dai palloncini colorati, i regali che porteranno gli amici e i parenti e la torta al nostro gusto preferito. Diventare più grandi di un anno ci appare quasi come un evento storico (almeno per come me lo ricordo io), un passo in più per diventare grandi e fare le cose che ci sono ancora proibite.

In quel periodo della nostra vita, questa festa è un arcobaleno di gioia.

 

Da adolescente è… diverso.

Si comincia a considerarlo a “tappe” in quanto ci si avvicina alla maturità.

Ovviamente dipende da come te la stai passando visto che è quel periodo della vita in cui non sai se amarla oppure odiarla. Di certo non c’è lo stesso entusiasmo di quanto sei bambino, anche perché  le feste sono più modeste e quel che conta è passare un bel momento  in compagnia. Ma come ho già detto, dipende da come ti stai vivendo l’adolescenza. Potrei dire che i compleanni di questa fascia di età passano quasi in secondo piano almeno fino a quando non arriva il fatidico 18… il numero che dichiara che finalmente sei adulto e puoi fare il cazzo che ti pare (per dire).

 

Dai diciotto in poi… boh?

Quanto è ancora emozionante compiere gli anni?

Praticamente si passa dall’aspettarlo con impazienza… per poi considerarlo come un giorno come un altro. Quando poi sei alle prese con la quotidianità, le responsabilità, il lavoro… non ti viene proprio gran voglia di festeggiare e ti basta anche solo una pizza per cena ed un portachiavi come regalo per sentirti soddisfatto.

Ed è brutto perché poi non ti godi neanche la semplice serenità.

So per certo che non tutti sono entusiasti di invecchiare.

In determinate condizioni poi, senti quel numero come un peso che grava sul tuo essere vivo perché ti confronti con gli altri che, alla stessa età o quasi; hanno raggiunto uno specifico risultato. E lì tu vuoi fermare il tempo, riuscire a riavvolgerlo e ritrovare la spensieratezza persa per strada, rivivere quei bei momenti in cui l’unica preoccupazione era scegliere se comprare il gelato o le patatine.

 

E poi ti fermi. Rifletti. Ti calmi.

Realizzi che il compleanno non è un timer che, raggiunto un tempo preciso; ti farà esplodere… bensì un nuovo capitolo del libro della tua vita.

Certo, non tutti i capitoli raccontano di momenti belli o di gioie… e spesso le nuove introduzioni possono spaventare proprio qual è il futuro… ma lì in mezzo alle pagine ci sono sempre e ci saranno i paragrafi di speranza e felicità, sta a noi metterli per iscritto.

E allora il compleanno ritorna un po’ magico. Un giorno in cui ci sarà sempre quell’amico che ti farà gli auguri in orario o quel parente che non mancherà mai di chiamarti e ricordarti che la tua nascita per lui/lei è stata importante.

Sono piccole cose che per tanti saranno banali e insignificanti, ma per altri di eccitano come un coro da stadio.

 

 

Buon compleanno.

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