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Momenti cat-artici

*Il disegno è opera di Serena Bombana

 

Scusate la massiccia e continua menzione del soggetto gatto, ma è praticamente inevitabile per me.

Tra la morte di Tiki e l’arrivo dei due cuccioli, ho avuto il mio bel da fare.

Sono più contenta per mia sorella che per me, ora che ha di nuovo qualcuno di felino da coccolare ogni qual volta tornerà a casa.

                        

I gatti sono creature affascinanti, quasi magiche.

Ti perdi nei loro occhi scintillanti e nel loro morbido pelo che può essere tigrato, maculato o a chiazze. Si muovono eleganti, silenziosi e spesso ti guardano dall’alto verso il basso, ma come i cani sanno darti indietro tanto amore. La nomea del gatto come animale asociale rovina la sua reputazione, ma credo che ad esso non gliene importi poi molto.

Dopotutto, il gatto è venerato è ammirato fin dai tempi dell’Antico Egitto, basta vedere tutte le statue ed orpelli dedicati alla sua divinità Bastet per renderci conto che non era solo un’animale da compagnia. Tanto era affascinante come specie che i Romani pensarono fosse una buona idea portarne qualche esemplare in Europa, dove il suo dominio potè espandersi senza problemi. Già me li immagino i canidi dell’epoca, che si domandano da dove escono fuori ‘sti sorta di palle pelose che gli fregano il posto in casa.

Poverino però durante il Medioevo.

I persecutori di streghe non hanno dato pace manco a loro, che di sicuro anche allora si facevano già gli affari propri. A chi sarà venuto in mente la malsana idea di associarlo al demonio, doveva probabilmente nutrirne un odio profondo perché non vedo altro motivo per maltrattarlo così duramente. Per fortuna, col tempo, la sua figura è stata rivalutata, altrimenti tanti saluti a fusa, coccole e a quei morbidi cuscinetti sotto le loro zampine.

Parlando di lati oscuri o benigni, nel resto del mondo il gatto assume tante simbologie diverse.

Chi è appassionato di cultura giapponese conoscerà di sicuro il Maneki Neko, il gatto con la zampina alzata che rappresenta la buona fortuna, oppure il Nekomata a due code. Mentre qui nel vecchio continente tutti conosco la fama sinistra data al gatto nero che, secondo la superstizione, porta sventura a coloro a cui attraversa la strada (Ma siccome noi siamo gattari, c’è ne sbattiamo le palle e ci coccoliamo lo stesso un bel gattone nero). 

Addirittura nel Borneo Malese esiste una città che è ufficialmente la capitale dei gatti!

*Sarawak, la capitale Kuching è la città dei gatti: infatti Kuching significa "gatto" in malese. La graziosa cittadina si caratterizza per le molte statue e per un museo dedicati ai felini. Il gatto è il simbolo della città di Kuching. In novembre, e per un mese intero, si svolge il Pesta Meow, Festival del Gatto.

(Da Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Felis_silvestris_catus#Una_compagnia_benefica)

 

Tra arte e musica, soprattutto nei nostri secoli, il gatto è stato ottima fonte di ispirazione per autori e cantautori, film e favole. Opere che trovano approvazione anche verso chi non ha il gatto come animale preferito.

Nella musica di gatti né è piena.

Mi viene subito da citare il grande Freddie Mercury, frontman dei Queen, che dei gatti aveva così tanto amore da possederne almeno 10. Li adorava tutti, ma Delilah era la sua favorita, tanta da dedicargli una canzone. E sempre in campo musicale, come non citare il musical “Cats” dove gli attori impersonano dei gatti ballerini e il cui aspetto è reso fenomenale grazie ad un sapiente uso del trucco.

E come non menzionare i gatti dei cartoni animati, icone della nostra infanzia?

Il mangione Garfield, o il futuristico Doraemon, o ancora lo Stregatto di Alice…. Tutti personaggi che ricordiamo perfettamente per quanto ci abbiamo fatto divertire con le loro caratteristiche così buffe.

 

Insomma, il gatto è una figura unica nel suo genere.

Seppur i suoi parenti più selvaggi come leoni, tigri e pantere hanno caratteristiche da renderli attraenti, essi non avranno mai quella superiorità che possiede lui, piccolo ed elegante in ogni fase della sua vita.

 

La storia cambia, le persone cambiano… ma il gatto resta e resterà sempre la stessa incantata creatura della notte, compagno della luna e delle coccole in una fredda giornata d’inverno.

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