Nome d'arte: Valyce Negative
Provenienza: Campania
Come ha iniziato la carriera da artista? Autodidatta da sempre, durante gli anni del liceo linguistico scriveva e disegnava strisce umoristiche per i compagni di classe, lavori da cui nascono maggior parte dei suoi personaggi originali; ha poi affinato il suo stile umoristico alla scuola di tatuaggio salernitana e, dopo l’apertura dello studio di decorazioni per complementi interni ed illustrazioni su commissione Lockart Studio assieme a Marcello Locatelli, collabora a vari progetti d’autopubblicazione, quali le saghe fumettistiche Sinergy e Lost Without You, la sua serie di artbook Cuna De Rios/Urban Jungle, e alla realizzazione di poster, illustrazioni e design tessili per clienti privati o commerciali.
Qual'è stata la sua fonte di ispirazione? Diversamente da quanto ci si aspetta da un disegnatore autodidatta, le principali ispirazioni non provengono dal mondo dei fumetti bensì da quello dei videogiochi e da tutto ciò che riguardava l’era digitale degli anni ‘90; le classiche avventure grafiche della LucasArts, i violentissimi picchiaduro di Mortal Kombat, gli sgargianti platform della Nintendo e soprattutto il design inconfondibile della prima generazione di Pokèmon. Ancora oggi i suoi disegni vengono pesantemente influenzati dalla pop culture, i gadget, il cinema e persino le architetture di quella decade, avvicinandosi quindi alle correnti del VHS Glitch e Vaporwave.
Da artista, come ti definiresti? Dato l’interesse per le tecniche sia digitali che tradizionali, i vari esperimenti d’animazione e il fascino per i tatuaggi in stile new school, Valyce ama definirsi un “Jack of all Trades”, un tuttofare che… spera un giorno di eccellere almeno in una delle sue tecniche!
Un consiglio da dare agli altri aspiranti artisti: Non aver paura di sperimentare nuove tecniche, di creare nuovi metodi, design e stili che il pubblico non ha mai visto prima; ispirarsi eccessivamente ad un solo idolo artistico significa vivere per sempre nella sua ombra.