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Ti pago in visibilità – ovvero, quando un’artista non viene pagato il giusto.

Un sacco di gente o si ferma a pensare la professione dell’artista come “magica e affascinante”, oppure come “una perdita di tempo e non un vero lavoro”. Solo 1% si ferma ad ascoltare e capire cosa c’è davvero dietro.

Bozzetti su bozzetti da controllare, anatomie da correggere, dettagli da rifinire e ballon in cui scrivere testi piccoli e spesso molti lunghi… tutto, con la terribile ansia di una scadenza da rispettare.

Se per alcuni è solo un passatempo per rilassarsi dopo una giornata stressante, per la maggior parte è un lavoro a tempo pieno che richiede attenzione e impegno quanto quello di un impiegato d’ufficio. Pensate davvero che basta solo disegnare e colorare qualcosa? Poveri illusi, quello dell’artista (e qualsiasi lavoro annesso al disegno, a prescindere che sia digitale o cartaceo) è un’attività stressante che porta insieme vantaggi e svantaggi… soprattutto i secondi. Il più grave tra questi, è la non retribuzione.

 

Se si dice ancora che gli artisti sono “morti di fame” è perché, in un certo senso è vero… è questo percè, purtroppo; non sono pagati il giusto.

La difficoltà di non essere retribuiti è più complessa di quanto si possa immaginare e coinvolge sia i freelance che i dipendenti di uno studio artistico.

Tutto comincia da quei certi “clienti” pensano di essere intitolati a non dover sborsare il giusto compenso per il lavoro commissionato provando. Nelle aziende o agenzie si possono avere delle piccole garanzie di sicurezza, ma per i freelance è una minaccia continua che spesso si svela solo quando è troppo tardi.

Accade più spesso di quel che si creda ed è avvilente.

Per prevenire il problema si cercano mille soluzioni e la stessa comunità si mette in gioco per segnalare i clienti truffaldini. A questo proposito, vi rimando a questa intervista fatta al team che sta dietro il sito “Artist Beware”, il cui scopo è aiutare gli artisti (ma anche i clienti) a non cadere tra le grinfie della gente imbrogliona: https://www.tebiscottiearte.com/2021/03/31/artists-beware/

La strada però, è ancora molto lunga.

Sul mio profilo Twitter ho chiesto ai miei follower (la maggior parte artisti freelance) se avessero avuto esperienza con l’argomento in questione. Le risposte ricevute sono state molto variegate e variano da:

·       imposizione di uno sconto

·       improvvisa sparizione del cliente all’avviso che il disegno non sarà gratis

·       trollagine senza motivo

·       cattiva pubblicità immotivata

·       abbandono del progetto dopo ore e ore di lavoro perdute per accontentare il cliente

 

In ognuna di queste esperienze ho potuto percepire la delusione (e anche lo scazzo, se mi passate il termine) che hanno provato queste persone dopo aver avuto a che fare con gente simile. Anche io ho le mie amare esperienze, ma leggere quelle degli altri, e in particolare di persone che rispetto; mi intristisce molto.

Manca all’appello il famosissimo “ti pago in visibilità”, una storia tanto vecchia quanto attuale che mi stupisce non aver letto niente in giro. Ovviamente, anche senza bisogno di un intervento diretto basta la classica ricerca sul web per trovare decine e decine di esperienze, anche da parte di gente che fa lavori completamente diverso.

 

Questa realtà è più “vecchia” di quanto si creda ed ha coinvolto persino icone dell’arte che oggi, seppur facciano guadagnare milioni ai loro proprietari, non hanno fruttato un centesimo – o il giusto compenso- a chi le ha create, come accadde ad Harvey Ball, creatore dello “smile”, e al concept artist del logo della band AC/DC, a cui non fu nemmeno chiesto il permesso di utilizzare la sua versione del titolo con il famoso fulmine.

 

Non è la prima volta che scrivo un articolo per lamentarmi dell’ingiustizia che coinvolge l’arte e gli artisti, ma cercate di capire che non lo faccio perché voglio dare noia o riproporre sempre lo stesso soggetto in una chiave diversa: quello che sto cercando di fare è spiegare alle persone quanto sia complicato questo ambiente e perché andrebbe rispettato.

Così come la società ci ricorda che è importante essere civili verso il prossimo, così tento io di ricordare agli altri di essere rispettosi nella categoria a cui appartengo.

 

Perciò, siate più comprensivi con coloro che lavorano disegnando, perché non sempre è tutto un arcobaleno di felicità.  

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