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Balla che ti passa – una piccola introduzione

 

Di recente ci sono state molte notizie riguardanti il mondo della danza.

Tanto per fare  un esempio, il 29 Aprile è stata la Giornata Mondiale della Danza e di recente si è spenta la stella Carla Fracci.

In famiglia conosco solo una mia zia abbia danzato per passatempo… ma non credo che altri, che fosse per hobby o come esercizio; l’abbiamo mai praticata seriamente (dovrò chiedere).

Siamo più predisposti alla musica da suonare, al canto o al disegno come doti artistiche… ma ciò non significa che non restiamo affascinati da questa dote. Certo che per danzare ci vuole un grosso impegno: se nelle altre discipline si tende a sviluppare una sola parte del corpo, qui invece è tutto che viene allenato. Braccia, gambe, torso… non va trascurato nulla, ogni arto deve sciogliersi ed essere fluente. 

Il ballo è una di quelle discipline sociali che spesso vengono proposte alle mamme per spingere i propri figli a socializzare oppure come primo passo per iniziare un esercizio per lo sviluppo del fisico. Più ci penso e più mi rendo conto di non essermi mai interessata, da piccola, a tal pratica. Sia perché non ne avevo voglia, sia perché mi vergognavo troppo a farmi vedere dagli altri (difatti mi muovo come avessi un palo nel culo). Ora invece, da adulta; mi sarebbe piaciuto conoscere almeno le basi.

 

Mi piace come la danza si diversifica da genere a genere, così ognuno può trovare il proprio stile e riuscire ad esprimersi facilmente. Non è solo la questione di stare a tempo con la musica, è proprio il movimento in sé che ti riesce ad ipnotizzare.

Non saprei dire se c’è uno stile di ballo che non mi piace.

Ok, forse qualcosina di bizzarro mi è capitato di vederlo e di restarci un attimo perplessa… però ciò non toglie che il resto sia spettacolare: le piroette, l’affinità di coppia, le spaccate… non è mica un gioco da ragazzi riuscire a fare certe cose. Non dimentichiamo che alcuni passi di danza sono persino diventati leggendari come la “Moonwalk” di Michael Jackson.

E poi ci sono i balli di gruppo (che oserei dire quasi storici) che vengono sempre proposti per feste di compleanno, capodanni e compagnia bella; danze in cui ci si muove all’unisono seguendo le stesse movenze come ad esempio la “Macarena”, “Mueve la Colita” o “El Pampa”. Mi sorprende scoprire che questi balli esistano ancora, considerando che erano già vecchi quando ero piccola io. Prima ho detto che gli stili di ballo sono magnifici, ma è altrettanto è bello quando di può ballare liberamente senza seguire uno schema.

Potersi scatenare sulla pista è uno spasso, soprattutto quando poi riesci a trascinare altra gente insieme a te.

In quel momento in ti preoccupi più se ti stai muovendo male rispetto a qualcun altro o la gente ti fissa così a caso, sei immerso in uno stato di puro divertimento così profondo che non ti importa più nulla del resto del mondo.

 

 

Se potessi, a pandemia ufficialmente finita, riunirei tutti i miei amici e parenti per ballare insieme senza aver il timore di contagiarci.

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