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Farsi pubblicità: che tensione!

Questo articolo è anche un po’ mezzo “diario personale”, ma lo condivido apertamente perché credo di non essere la sola ad avere questo problema.

 

Pubblicità.

Con questa parola ci viene in mente quella rottura di palle sotto forma di sketch che ogni 2 minuti ci interrompe la visione di un film o qualsiasi altra cosa stessimo vedendo alla tv. Simpatica tanto quanto le zanzare che ti ronzano nelle orecchie la notte, tendiamo ad ignorarla il 99% delle volte, mentre il restante 1% è rappresentato da quel poco materiale che davvero ci interessa. Ma per quanto me ne possa lamentare, non posso negare che la pubblicità sia indispensabile.

Io che gestisco un blog e creo disegni su commissione dovrei saperlo bene.

Tra articoli, tweet ed anteprime sul mio lavoro, tento di attirare l’attenzione di gente che si interessa al tema dell’arte e alla semplicità e son contenta quando questa incrocia la strada del mio lavoro, il che dovrebbe motivarmi a produrre molta più contenuti e (di conseguenza) a farmi molta più propaganda.

 

Ma posso ammettere che questa cosa mi spaventa?

Cioè, non nel senso di ricevere troppa attenzione… bensì di essere una presenza troppo pressante.

 

Ok, lo so che è stupido farsi certi pensieri quando gestisci un prodotto, d’altra parte però non posso fare a meno di preoccuparmi di diventare così: pedante e noiosa.

Mi piacerebbe che da un solo annuncio di nuove commissioni o di novità del blog la gente intervenisse di sua spontanea volontà e scateni un passaparola per far conoscere il mio prodotto, così come accade nel marketing vero e proprio. In questo modo non sarei costretta a ricordare ai clienti che sto offrendo un servizio.

Ecco cosa vorrei, la spontaneità.

Vedo spesso gli annunci dei colleghi artisti e mi sembra che gli riesca facile per loro riuscire in questo intento… forse guardo questa cosa con ingenuità, ma non nego di voler essere più serena nel tentativo di mettermi in mostra. Perché come si dice: la pubblicità è l’anima del commercio.

Insomma, non ho nemmeno il coraggio di chiedere un’opinione a chi potrebbe darmi i giusti consigli,

Ci penso sempre a cosa potrei proporre di bello e interessante, e magari al tempo stesso che aiuti anche gli altri come già sto facendo con “Occhio all’artista” e “La radura delle parole”, gli unici azzardi che ho voluto prendere per il blog. Ma il resto… quello che ancora balena nella mia testa sotto forma di castelli in aria… non so se vedrà mai la luce.

Ma cos’è che davvero attira la gente?

La bella presenza? Le parole argute? Le immagini? Il modo in cui ci si presenta?

Spesso è un’idea originale la chiave del successo, come un fumetto oppure una storia. Ma è davvero solo questo, o c’è dell’altro dietro?

Non nego di aver avuto a volte la tentazione di copiare le idee altrui e sperare che funzionassero anche con me, ma essendo una persona onesta non mi abbasserò mai a tanto.

 

 

Devo smetterla di indugiare, devo correre dei rischi.

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