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Cattivissimo me

I cattivi.

In una storia che si rispetti, questa figura non può mancare.

In scrittura creativa è uno dei primi archetipi che vengono insegnati a creare.

La sua presenza ci aiuta a comprendere la differenza tra bene e male, a renderci conto che compiere azioni ai danni altrui è sbagliato e che il crimine non paga… e soprattutto; senza di lui non si riuscirebbe ad apprezzare l’eroe e le sue gesta.

Non è affatto facile creare un cattivo che si rispetti.

Non basta semplicemente montare un personaggio che si comporti male, esso deve avere una personalità profonda e strutturata tanto quanto il protagonista buono. Deve risultare sì antipatico… ma anche trasmettere paura e rispetto… insomma, rendersi umano quel tanto da farci pensare che ci sono davvero persone come lui.

Se un cattivo non ci da questo genere di emozioni, non ha senso di essere definito tale.

 

Ma chi è in effetti “il cattivo”?

Ne esistono così tante tipologie al mondo che bisognerebbe tenere una lista.

Variano da semplici ladruncoli combina guai, fino ad imperatori dittatoriali che vogliono conquistare il mondo. Possono essere figure umane, o molto spesso mostri e alieni giunti da dimensioni parallele. Il cattivo però può essere anche inteso come una rappresentazione metaforica del male, lo stesso protagonista che ha perso la retta via, o addirittura un’azienda dai propositi non proprio onesti. 

Tutto dipende dal contesto e dalla morale che si vuole narrare.

A questo proposito ci si chiede: come fanno questi individui a passare al lato oscuro?

Molti dei personaggi malvagi, celebri di film e cartoni; vengono subito presentati nel pieno della loro cattiveria. Ma quando hanno iniziato? Cosa ha scatenato questo loro comportamento? La loro origine è fonte di curiosità: alle volte è la stessa opera a spiegarlo e ci viene tolto il dubbio, ma spesso la domanda resta senza risposta.

Negli ultimi anni la Disney sta sfruttando questo espediente per creare un nuovo genere di film, da considerarsi prequel della storia che è arrivata a noi (argomento citato in un precedente articolo). Non si può negare che sia interessante come idea, ma dai risultati dei trailer non sempre l’aspettativa è quella desiderata e molti spettatori rischiano la delusione.  Stiamo a vedere se poi riescono a farci cambiare idea.

Mi rammarica pensare che ultimamente non ho visto più simili soggetti in giro, sono davvero pochi i cattivi che sfoggiano il meritato titolo, perché o diventano buoni nonostante tutto lo schifo che hanno combinato o vengono perdonati troppo facilmente. Accidenti, datemi qualcuno da mandare a quel paese! Tipo la matrigna di Cenerentola: mamma mia quando la odio! Non ha bisogno di poteri magici o di ammazzare nessuno, le basta essere stronza e lascia il segno!

 

Da questo punto di vista, è bello notare l’impegno dei fan che non mancano mai di proporre interessanti teorie o concept che cercano di avvicinarsi alla più logica spiegazione. È curioso sottolineare come l’interesse per i cattivi sia più alto rispetto a quello degli eroi, quando ci si trova a parlarne. Sarà quello sguardo accattivante, la sfacciataggine, il modo di presentarsi… sta di fatto che nessun’altro li può eguagliare con il loro carisma.

Proprio di recente ho riguardato la “Spada nella Roccia” e non ho potuto trattenermi dal adorare Maga Magò che, seppur il suo ruolo nel film sia secondario; l’adoro per la sua follia.

 

Per concludere.

I cattivi sono necessari nella nostra vita.

Li si può odiare… e persino amare, se così si può dire; perché in fondo non ci sarà nessun’altro come loro che ci darà quel mix di apprezzamento e rispetto emotivo.

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